Il nucleo originario di Borgia, secondo alcune interpretazioni di influenza filoellenistica, sarebbe da individuare e quindi da collocare nel territorio dell’attuale “Parco archeologico di Scolacium di Borgia”, nell’area della Roccella (o più comunemente detta “Roccelletta”), e sarebbe da collegare con la presenza nel sito della colonia greca di Skylletion o Skilletion o Scilletio, su cui sorgerà, intorno al II sec a.C., la colonia romana di Scolacium.
È certo però che le origini di Borgia non furono conseguenti alla venuta e alla colonizzazione greca, ma indipendenti e preesi- stenti e perciò riconducibili al periodo preistorico.
I greci colonizzatori, infatti, approdando sulla costa ionica, trovarono, designandola come indigena, una popolazione autoctona, da molti autori identificata negli Ausoni e negli Enotri, stanziata lungo la costa e nell’entroterra in villaggi e case sparse, il cui Il Casale fu più volte martoriato dai «Saraceni». Già nell’883-85 costruirono una torre come fortilizio difensivo nell’area dell’attuale parco di Scolacium, da cui la nascita del topos Rokella o Roccella col significato di“rocca”(piccolatorre).
Fu ancora assalito nel 1518 e un’altra volta il 21 gennaio 1604, quando i «barbareschi assaltarono il casale per fare bottino», mettendolo «a sacco e a fuoco», annientando la popolazione e persino «straziando dei bambini».
Compresa nel territorio di Squillace, verso la fine del XV secolo fu infeudata ai Borgia, da cui prese il nome, che è l’italianizzazione dello spagnolo Borja. Devastata nuovamente durante un’invasione turca, nella prima metà del '500, venne riedificata poco dopo in una zona più sicura e salubre per concessione del Principe di Squillace Giovan Battista Borgia nel 1547.
Nel XVIII secolo fu ceduta alla nobile famiglia De Gregorio e in seguito venne completamente distrutta dal terremoto del 1783 che decimò fortemente la popolazione e distrusse gran parte del paese ricostruito a seguito tramite la cassa sacra, istituita per la ricostruzione dei centri distrutti dal terremoto, non lontano dal precedente sito. Borgia venne ricostruita e progettata dall'architetto Vincenzo Ferraresi che scelse un territorio pianeggiante con un’impostazione che seguiva le nuove idee illuministe conferendo alla cittadina l’attuale assetto di moderno centro urbano.
Interamente ricostruito dopo il drammatico terremoto del 1783, oggi è un centro ricco di palazzi nobiliari, monumenti, chiese e sculture antiche. I luoghi di principale interesse sono Villa Pertini, Piazza del popolo e Piazza Ortona, nella quale si può ammirare il duomo del 1852 dedicato a San Giovanni Battista (patrono della città) e il monumento dedicato ai caduti di guerra.
Oggi, Borgia è una bella cittadina, attraversata da due corsi principali, Mazzini-Matteotti, e da strade parallele e regolari che permettono una viabilità ordinata.
È in provincia di Catanzaro e il centro storico si completa con le frazioni di Roccelletta, Donnantona e Vallo per una estensione di 42 kmq.
Il nucleo dell’abitato sorge su un altopiano collinare a 341 m sul livello del mare e conta una popolazione residente al 19 giugno 2022 di 7.647 abitanti.
Si affaccia sul mar Ionio, nel Golfo di Squillace.
Dal capoluogo Catanzaro dista circa 27 Km e dalla statale 106, bivio di Roccelletta, 12 Km circa (SP 172). È in diocesi di Squillace-Catanzaro e la Chiesa Matrice Parrocchiale è vocata a S. Giovanni Battista, che è anche il Patrono della cittadina, festeggiato civilmente e religiosamente il 24 giugno.
Esistono nel centro altre tre chiese, la Chiesa di S. Leonardo (festa 4-6 novembre) e altre due chiese con le relative Arciconfraternite: la Chiesa del SS. Rosario (festa 1a domenica di ottobre) e la Chiesa della SS. Immacolata (festa 8 dicembre). È presente anche la nuova Chiesa parrocchiale di S. Maria della Roccella (festa 9-18 settembre) in località Roccelletta.
In Viale Sabatini, adiacente Piazza del Popolo, sorgono gli edifici della Scuola primaria, intitolata ad Antonio Pitaro, dell’Infanzia e un asilo nido; mentre in Viale Aldo Moro sorge la Scuola secondaria di primo grado, intitolata a “Guglielmo Sabatini”.
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